“Fotografia antropologica”: così voglio definire il mio intento.
La passione per l’eterna ricerca dell’uomo, per i suoi antichi rituali mi ha portato a rivolgere l’attenzione dove questi ancora sopravvivono nella loro autenticità: dal bacino dell’Amazzonia alle vette dell’Himalaya, dalla tundra siberiana agli atolli dell’Oceania.
Il mio motto, ciò che mi spinge in questa indagine è:
“Non importa se fa molto caldo o freddo o se può essere pericoloso, ma dannazione, quando fotografo anime selvagge, non c’è altra cosa che vorrei fare”.